Cani, sanità e veterinari militari – l’Austria-Ungheria
Per quanto il cane fosse da lungo tempo un prezioso aiuto per le forze di polizia, l’animale entrò nell’esercito poco tempo prima dello scoppio della grande guerra. A Vienna venne istituita una scuola per conduttori che insegnava tanto le necessità del cane da traino, quanto quelle legate all’uso la ricerca dei feriti sul campo. Ovviamente per i diversi usi venivano impiegate diverse razze, ammettendo al lavoro di traino anche meticci robusti e di buon carattere.
Il cane, come l’uomo, abbisogna però di cure e attenzioni per le quali si decise di impiegare i veterinari militari presenti nei ranghi della Cavalleria, senza creare una apposita struttura cinofila. Così i cani malati o bisognosi di cure venivano visitati e eventualmente ricoverati in ospedali veterinari da campo nati per i cavalli. Con il tempo vennero strutturati ospedali veterinari più specifici, detti Kriegshundespitäler (Ospedali per cani da guerra) nei quali operavano comunque medici veterinari provenienti dalle unità della cavalleria.
Questo non deve però far pensare a una scarsa attenzione nei confronti del cane che per tutto il conflitto venne trattato al meglio delle possibilità che la guerra imponeva, tanto per il vitto quanto per le cure.
Ecco quindi che le immagini ci mostrano il cane e l’uomo impegnati in varie attività:
1) trasporto di feriti in ambiente innevato con l’uso di una carretta appositamente realizzata per il trasporto delle barelle. Al tiro una robusta pariglia.
2) nel corso dell’addestramento i cani venivano abituati a convivere in grandi numeri anche al momento del pasto
3) un raro documento di riconoscimento per un veterinario militare (Untertier Arzt)
4) La foto illustra il momento dell’arrivo di una “ambulanza” per cani in una struttura veterinaria al fronte.
5) Il momento della visita prima dell’accoglimento
6) Trattamento contro la rogna in un Kriegshundespital (ospedale per cani da guerra)
7) Cane con “collare elisabettiano”
8) Carretta in servizio per il trasporto della legna. Una delle più belle immagini della serie: su di una strada di montagna un momento di sosta per l’insieme uomo-cani sullo sfondo di un ghiacciaio: la Franzenshöhe, nel gruppo dell’Ortler.
Diritti di riproduzione riservati, non pubblicabili di proprietà del Prof. Roberto Todaro
Roberto Todero, docente e ricercatore, è nato a Trieste e resiede a San Dorligo della Valle, comune della provincia statutariamente bilingue, con una forte minoranza slovena, il cui territorio si sviluppa anche in Istria. Todero di recente ha collaborato con Rai Storia, insieme ad altri storici e giornalisti illustri, alla creazione di un ciclo di documentari sulla Grande guerra. Numerosi poi i suoi libri, i suoi saggi e le sue visite guidate alle trincee del Carso.